Scopriamo l'Ice Wine

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  • 23/02/2024
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Durante il SIGEP 2024 un cliente estero ci fece dono di una bottiglia di Ice Wine. Sinceramente non ne conoscevamo l'esistenza e lui ci spiegò che si trattava di un vino ricavato da uva ghiacciata, vendemmiata in pieno inverno, quando le temperature scendono sotto i −7°C . 

A berlo la sorpresa fu grande, si trattava di un vino dolce, molto dolce ma gradevole con lievi note di miele e vaniglia, da assaporare a fine pasto assieme ad un buon dessert o una fetta di torta. 

Ma di che si tratta? Ice Wine (in inglese), o Eiswein (in tedesco), in italiano significa “vino di ghiaccio” e deve il suo nome al fatto che la raccolta e la pigiatura dell’uva avviene quando i chicchi sono congelati.  La pigiatura deve avvenire quanto prima poiché i chicchi non si devono scongelare, e così si ottiene un mosto estremamente concentrato di zuccheri e con pochissima acqua dato che essa, ancora ghiacciata, rimane aggrappata alle bucce. Ne deriva che la quantità di mosto che se ne ricava è molto bassa, circa un quinto rispetto ad una normale vendemmia. 

Il tutto viene fatto poi affinare per vari mesi in botti poiché lo scarso contenuto di acqua ne rallenta la fermentazione. I vitigni maggiormente utilizzati per produrre Ice Wine sono per lo più bianchi, come Chardonnay, Riesling, Pinot Bianco o Gewurztraminer e pochi altri. 

Il prezzo di un vino di ghiaccio non è proprio economico, si deve infatti considerare la bassissima resa, il duro lavoro della raccolta e pigiatura (sotto-zero), i lunghi tempi di fermentazione e la presenza di scarse zone vinicole in cui è possibile produrlo! 



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